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Maggie Lindemann

Artisti Internazionali

Music

La scorsa primavera, la polimatica pop-punk Maggie Lindemann ha rivelato di essersi sentita di nuovo viva. Fresca dell’uscita del suo atteso e caloroso EP 2021, PARANOIA, che a oggi ha ricevuto più di 100 milioni di streaming, la ventitreenne percepiva il tarlo della creatività che la attanagliava; desiderosa di creare – a prescindere da ciò che ne sarebbe derivato – ha prenotato una settimana di studio con il suo fidato team di coautori e ha lasciato che le canzoni cominciassero a fluire, mentre il disco prendeva forma nel corso dei mesi successivi. L’adrenalina, il feedback positivo degli ascoltatori dell’Ep, la ritrovata confidenza con i suoi collaboratori e “genuinely the best headspace I’ve ever found myself in” hanno contribuito all’album di 15 canzoni che ora è pronta a far ascoltare al mondo.

Basandosi su un songwriting affilato e su suoni singolarmente affinati che aveva già rodato in PARANOIA, Maggie ha trascorso quella settimana in studio per formulare le fondamenta del suo album di debutto, SUCKERPUNCH, e i mesi successivi per creare un corpo di lavoro che racconta un viaggio di scoperta e realizzazione di sé.

In SUCKERPUNCH, Maggie fonde un sound che definisce “hyperpop meets glam goth”, in cui si è imbattuta nella nuova (e vecchia!) musica in cui si è avvolta durante la pandemia, tra cui i successi degli Evanescence dei primi anni duemila e l’incorporazione del glitching nel suo lavoro proveniente dall’artista emergente di Singapore Yeule. Brani come “self sabotage” e “i’m so lonely” le hanno aperto gli occhi sulla possibilità di evolvere il suo sound.

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